Piccola premessa, la lettura di questo articolo non è propriamente adatta a chi ha appena mangiato o si accinge a consumare un pasto… Se sei un viaggiatore sai perfettamente che il mondo è davvero un posto variegato e nell’incredibile caleidoscopio di culture e tradizioni che si possono incontrare è possibile trovare piatti tipici davvero di ogni tipo, forma e sapore.

La cucina è sicuramente una delle caratteristiche fondamentali che caratterizza la cultura di un popolo, anche più della sua storia, ed è di fondamentale importanza avere una mente aperta ed assaggiare tutto quando si viaggia. Anche se bisogna dire che esistono piatti potenzialmente letali…

Io sono napoletano e devo ammettere con un po’ di mia ignoranza che non ho mai avuto il coraggio di ordinare una pizza con l’ananas (perché hawaiani? perché?), eppure per la stesura di questo articolo ho incontrato cibi davvero insoliti, alcuni dei quali vanno ben oltre i miei incubi culinari più terrificanti. Ecco di seguito la mia selezione dei piatti tipici più inquietanti del mondo.

Balut, piatto tipico delle Filippine

Il balut è un uovo di anatra o gallina fecondato e bollito proprio quando l’embrione del pulcino è ormai quasi completamente formato. Da tradizione si consuma dal guscio, condito solo con sale e aceto. È decisamente uno dei cibi da strada più inquietanti che ci siano, anche se probabilmente la mia è più che altro una personale percezione culturale.

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Sannakji, piatto pericoloso coreano

Il sannakji è uno dei piatti tipici della cucina della Corea del Sud. Si tratta di un piccolo polpo che viene servito praticamente ancora vivo. Riesci ad immaginare la sensazione delle ventose dei tentacoli che si attaccano alla bocca e alle pareti della gola mentre lo mandi giù? È potenzialmente letale.

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Casu Marzu, il formaggio sardo coi vermi

Il casu marzu è un formaggio pecorino cremoso e piccante su cui la mosca casearia deposita le sue uova. Queste si trasformano in larve che una volta nate si cibano del formaggio rilasciando ammoniaca. Difatti viene anche chiamato “formaggio con i vermi”. La sua commercializzazione è teoricamente vietata, anche se non è troppo difficile da trovare nelle case sarde. Si prepara in Sardegna e in Puglia.

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Fugu, piatto giapponese quasi velenoso

Il fugu, ovvero il pesce palla giapponese, è uno dei pesci più velenosi dei mari del Paese del Sol Levante. Alcuni dei suoi organi contengono una tetrodo-tossina tossica letale. Per questo motivo può essere preparato solo da pochi chef certificati e dotati di licenza. Non so voi, ma preferisco i nigiri di salmone.

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Ragni fritti, nient’altro da aggiungere

A differenza dei piatti precedenti, i ragni fritti non sono potenzialmente letali. Ma in cucina anche l’occhio vuole la sua parte e questi di cui stiamo parlando non sono piccoli ragnetti, ma vere e proprie tarantole asiatiche fritte grandi quanto il palmo di una mano. È un piatto tipico in Cambogia, ma si possono trovare anche in altri mercati asiatici.

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Hàkarl, squalo decapitato putrefatto

Il hàkarl, noto anche come “squalo putrefatto”, è un cibo tipico della cucina islandese. La preparazione prevede la fermentazione dell’animale durante un lungo e delicato processo nel quale lo squalo, privato di testa e interiora, viene sotterrato in una fossa sabbiosa e ricoperto da ciottoli per un periodo che va dalle 6 alle 12 settimane. Una volta estratto dalla fossa, la carne viene tagliata in strisce abbastanza spesse ed appesa ad essiccare per più di 4 mesi. L’odore è molto forte.

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Naso di alce in gelatina… ma wtf!?

Il jellied moose nose, letteralmente “naso di alce in gelatina”, è uno dei piatti preferiti in alcune regioni del Canada. Viene preparato tagliando il naso di un alce appena abbattuto, bollendolo fin quando non perde la peluria con alcune erbe e spezie e ponendolo durante la notte in una gelatina fino alla solidificazione… Sono senza parole.

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Shirako, sa di crema ma crema non è

Lo shirako è un piatto tipico giapponese a base di budella di merluzzo (e testicoli). È un alimento dall’aspetto molto singolare. Simili a macchie bianche di sostanza appiccicosa o cervelli in miniatura, si dice che abbia un dolce sapore di crema pasticcera. I giapponesi lo adorano e dicono sia delizioso… non so, forse un giorno ve lo farò sapere.

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Surströmming, mai sentita una puzza così

Il surströmming è una pietanza tipica della cucina svedese. Fondamentalmente si tratta di aringhe in scatola, fatte fermentare per mesi o anni. L’odore è indescrivibile e davvero super puzzolente. Gli svedesi si divertono a farlo assaggiare agli amici stranieri ignari. Alessia lo ha assaggiato durante l’ultimo viaggio di gruppo che abbiamo fatto in Lapponia ed il video della sua reazione è nelle storie in evidenza sul nostro Profilo Instagram.

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Occhi di tonno, piatto molto splatter

Se pensi alle parole “tonno” + “giappone” probabilmente la prima cosa che ti viene in mente è il delizioso sushi giapponese, dove il tonno è uno dei protagonisti di piatti come il maki e il sashimi. Ma c’è anche un’altra parte del tonno che è molto popolare nei mercati giapponesi: i bulbi oculari! Grandi come una pallina da tennis, vengono cucinati come antipasti o snack da bar, brasati con salsa di soia e mirin o saltati in padella con olio di sesamo e zenzero. In pratica ti fissano mentre li mangi.

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Scritto da NELLO ASCIONE

Su Instagram sono @neeelsch, classe ’95. Seguo Alessia in giro per il mondo e gestisco la parte web di Poracci In Viaggio. Mi piace scattare foto e girare video, ma adoro anche risolvere problemi in modo poraccioso e imparare cose nuove.

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