Fino a qualche mese fa Amsterdam era nella nostra lista di città da visitare, ma non ne abbiamo mai avuto l’occasione fino ad ottobre 2018. La maggior parte di voi e di tutti quelli che ci conoscono rimaneva stupita dal fatto che, con tutti i posti che abbiamo visitato negli ultimi anni, una città rinomata come Amsterdam ci mancasse. Adesso possiamo dirlo: anche noi abbiamo visitato Amsterdam; finalmente ci siamo riusciti!

PS: se sei un ragazzo, come prossimo regalo alla tua lei falle un bel viaggio…se sei una ragazza, stessa cosa, anche se probabilmente lo desideri più tu che lui xD).

Giorno 1: Jordan, De Negen Straatjes e De Hallen
Partiamo dall’inizio…volo Easyjet Napoli – Amsterdam ore 13:20. Dopo circa 3 ore di volo siamo arrivati all’Aeroporto di Amsterdam Schiphol. Il modo più comodo e veloce per arrivare dall’aeroporto di Amsterdam al centro città è in treno, così abbiamo seguito le indicazioni per raggiungere la stazione dell’aeroporto. Qui abbiamo comprato due biglietti ad una delle tante macchinette automatiche (il prezzo del biglietto è di 5,30€ a persona), abbiamo obliterato il biglietto (ad Amsterdam, qualsiasi sia il mezzo di trasporto che prendi, il biglietto va obliterato sia quando si sale che quando si scende) e siamo saliti sul treno diretto alla Stazione Centrale. In soli 15 minuti di tragitto siamo finalmente arrivati ad Amsterdam.
A questo punto erano circa le 17:30 / 18:00 e la nostra unica voglia era quella di iniziare a girovagare per la città, ma prima di tutto dovevamo raggiungere l’hotel per liberarci dei bagagli. Abbiamo aperto Google Maps per controllare come raggiungerlo alla svelta: il modo più veloce era il tram, così ci siamo diretti ad una macchinetta per comprare i biglietti. Il prezzo del biglietto dalla validità di 1 ora è di 3€ a persona…noi eravamo in due quindi in totale sono 6€…giusto? Ok, ora penserai che potevo risparmiarmela quest’addizione…ma è essenziale per capire quello che è successo. Vedi…aprendo il portafoglio mi sono accorta di avere solo una 20€…così l’ho messa nella macchinetta sperando che come resto mi desse almeno tutte 2€. Una tragedia…dalla macchinetta sono iniziate ad uscire migliaia di spiccioli tutti del taglio di 20 o 10 centesimi…ma non è finita qui. A questo punto la macchinetta si è bloccata, è iniziato a suonare un’allarme intermittente, tutti ci guardavano…Che figura. Una parte di noi sperava che giungesse qualcuno della stazione a darci una mano…un’altra parte sperava che non se ne accorgessero perché non sapevamo come spiegarlo. Dopo circa 10 minuti l’allarme è cessato e nessuno è accorso in nostro aiuto…così abbiamo preso quei 14€ in migliaia di centesimi da una piccola fessura dove a stento entravano le mie dita e ce ne siamo andati. Non hai idea di come pesavano tutti quegli spiccioli nel mio giubbino!
In sole due fermate di tram siamo giunti dinanzi il nostro hotel, il Jakarta Hotel Amsterdam. Questo bellissimo hotel 4*, interamente eco-sostenibile, è situato proprio lungo le rive del lago IJ. Non solo la struttura esterna è davvero fantastica (tutte vetrate con impalcatura di sostegno in legno), ma il punto forte è l’interno dell’albergo: nell’atrio centrale, infatti, è stato realizzato un giardino subtropicale interno in collaborazione con l’Orto Botanico di Amsterdam, che accoglie una grande serie di alberi, palme altissime ed altre piante provenienti dall’Asia. Se hai visto le nostre Instagram Stories (le puoi trovare nella nostra raccolta in evidenza di Amsterdam), ricorderai benissimo quest’hotel fuori dal comune.
Tutte le camere sono in stile indonesiano e presentano un balcone, nella maggior parte dei casi affacciato sul lago. La nostra era una Superior con doccia (anche se avevamo sia la vasca che la doccia :o), ed era davvero fantastica: grandissima, bellissima e con un balconcino che dava direttamente sul lago.

Non avendo un itinerario preciso per quel giorno, siamo saliti sul tram diretti alla stazione centrale. Da qui abbiamo proseguito a piedi verso Jordaan, uno dei quartieri più belli di Amsterdam. Risalente al 17° secolo, inizialmente questo era un quartiere molto povero dove risiedeva principalmente la classe operaia. Oggi, invece, Jordaan è uno dei luoghi più belli della città dove è possibile trovare numerosi negozi, bar e ristoranti. Viene definito per questo motivo il “Quartiere Latino” di Amsterdam.
Questo quartiere è conosciuto soprattutto perché qui si trova la Casa-Museo di Anna Frank, il rifugio dove lei e la sua famiglia si nascosero durante la Seconda Guerra Mondiale, prima di essere deportati nei campi di concentramento. In questo nostro primo viaggio ad Amsterdam abbiamo deciso di lasciare la visita al Museo fuori dal nostro itinerario. Questo perché ad Amsterdam ci sono veramente tantissime cose da vedere e a qualcosa dovevamo pur rinunciare. Anche se questa è una delle principali attrazioni della città, per motivi di tempistica abbiamo preferito lasciarla per la prossima volta…e abbiamo fatto bene, perché nonostante fossero circa le 19 e il biglietto va prenotato online con data e orario, la fila al di fuori della Casa era interminabile.
Passeggiare per il quartiere di Jordaan è stato davvero magnifico; a differenza della zona più centrale della città non è affollato di turisti e perciò puoi goderti in modo spensierato la vista dei numerosi canali che circondano Amsterdam, puoi restare affascinato da tutte quelle casette allungate che fino a quel momento avevi visto soltanto in fotografia, ma soprattutto puoi camminare senza rischiare di essere investito da una bicicletta ogni due secondi xD. E’ proprio a questo punto, mentre cercavo di fare una foto a quel piccolo angolo di paradiso, che mi sono accorta di non avere la macchina fotografica perché l’avevo dimenticata in albergo. Avevo pur sempre il cellulare, ma per me che utilizzo la reflex da oltre dieci anni, accontentarmi di un telefono è stata dura.

Proseguendo la nostra passeggiata abbiamo raggiunto De Negen Straatjes (il quartiere delle 9 strade). E’ chiamato così perché più che un vero e proprio quartiere è un percorso a forma di S di 9 stradine che si succedono (Gasthuismolensteeg, Oude Spiegelstraat, Wijde Heisteeg, Hartenstraat, Wolvenstraat, Huidenstraat, Reestraat, Berenstraat, Runstraat) separate da piccoli canali che attraversano la città. Per chi è interessato al mondo dello shopping questo è il posto ideale, perché è possibile trovare negozietti di tutti i tipi. Solo un consiglio: meglio andarci verso metà mattinata perché i negozi in città chiudono verso le 18/18:30.
La nostra prossima tappa era il De Hallen. Ex deposito di tram, questo posto è stato convertito in un complesso che comprende un cinema, una biblioteca, due ristoranti, alcuni negozi, un hotel e un grande mercato al coperto, il FoodHallen. Qui è possibile trovare numerosi stand che vendono cibo di tutti i tipi e di tutte le etnie; un mercato molto simile a quello di Budapest e di tante altre città. Abbiamo deciso di fermarci qui per cenare, e tra le varie alternative abbiamo scelto quella che ci sembrava la più semplice e che probabilmente avremmo apprezzato di più..l’Hot Dog. Partendo già dal presupposto che un piccolo Hot Dog costava 8€ (ma siamo seri? Qui mangiamo un panino grande quanto la nostra testa 4-5€)…ma almeno che li valesse. Una delle cose più brutte che abbia mai mangiato…non era un hot dog ma un piccolo panino con una salsiccia sottile e dura come il cemento, ripieno di cipolle non specificate nel menù e con sopra una manciata di patatine da busta (tipo le San Carlo).

Terminata la “cena”, nonostante la nostra intenzione era quella di andare in un coffee shop, eravamo stanchi dal viaggio e non volevamo sprecare così la nostra prima canna xD. Così abbiamo deciso di rientrare in hotel e di caricare le energie per il giorno successivo.
Giorno 2: Centro storico, Red Light District e Nieuwe Zijde (Quartiere Nuovo), Prima Canna

Finalmente in possesso della nostra Card, abbiamo potuto iniziare a girovagare per la città. Trovandoci fuori la Stazione Centrale, il nostro giro non poteva che cominciare dal centro storico; proprio a pochi passi dalla stazione, infatti, si trova il famoso Sex Museum. L’ingresso a questo museo non è incluso nella I amsterdam City Card, ma il prezzo del biglietto è di soli 5€ così abbiamo deciso di entrare. E’un museo abbastanza piccolo che, come si può intuire dal nome, è incentrato sul tema del sesso e della pornografia: non è certamente il museo più bello di Amsterdam, ma è molto simpatico e secondo noi merita una visita.
Usciti dal Sex Museum ci siamo addentrati in uno dei vicoli del Damrak (strada principale del centro storico) e ci siamo ritrovati nel Quartiere a Luci Rosse. Il Red Light District, conosciuto anche con il termine di De Wallen, si trova infatti a pochi passi (nel vero senso della parola) dal centro storico. E’ forse il quartiere più conosciuto di Amsterdam, famoso in tutto il mondo per i suoi sexy shop e per la presenza di donne seminude nelle vetrine di molti negozi. Nonostante quello che si possa pensare su questo quartiere, devo dire che lo abbiamo trovato molto tranquillo; anzi, non farti problemi se hai dei bambini con te perché, a meno che non si entri in alcuni vicoli più stretti, è difficilissimo incontrare donne nude, e per il resto è un quartiere come tanti altri pieno di bar e ristoranti, circondato da tantissimi canali.
Girando un po’ per il quartiere, attirati da una folla di persone, ci siamo ritrovati all’entrata di Trompettersteeg, la strada più stretta di Amsterdam; ovviamente l’abbiamo percorsa anche noi xD. Alla fine di questo vicolo di fronte a noi c’era De Oude Kerk, ovvero la Chiesa Vecchia. Dal momento che il suo ingresso è incluso nella Card, siamo entrati a visitarla.
Prossima tappa Piazza Dam, la piazza più famosa di Amsterdam. Ai lati della piazza si trovano il Palazzo Reale, De Nieuwe Kerk (la Chiesa Nuova, ingresso incluso nella Card), il museo delle cere di Madame Tussauds e il National Monument (un grande obelisco in onore delle vittime della Seconda Guerra Mondiale).
Da Piazza Dam è impossibile non essere richiamati dal vociare di gente che passeggia per Kalverstraat, la strada per eccellenza dello shopping qui ad Amsterdam. Così abbiamo intrapreso questa passeggiata tra i famosi negozi come Zara, Pull&Bear, Topshop…ma non erano questi a catturare la nostra attenzione. Assolutamente no! Da grandi #porcelliinviaggio quali siamo, siamo stati attirati da tutti i negozi di formaggio che incontravamo lungo la strada (ma proprio tutti xD)…anche perché tutti offrivano assaggi di formaggio gratis…come potevamo non entrare in ognuno di quelli allora?
Purtroppo tutte le cose belle alla fine giungono a termine, e così ci siamo ritrovati a Piazza Spui e da qui ci siamo spostati verso Begijnhof, il cortile delle beghine (chiamato così perché le 47 case che circondano il cortile erano un tempo abitate dalle beghine, suore laiche che si dedicavano alla cura dei bisognosi). All’interno del cortile, al numero 34 si trova inoltre una delle case in legno più antiche della città, risalente al 1530.

A questo punto erano quasi le 15:00 ed eravamo affamati (abbiamo resistito fino a quest’ora per pranzare solo grazie a tutto quel formaggio xD). La nostra intenzione, fin dalla mattina, era quella di pranzare da Vlaams Friteshuis Vleminckx, conosciuto per le patatine olandesi più buone di Amsterdam. Trovandosi a pochi passi dall’uscita del Begijnhof, ci siamo diretti proprio lì e siamo rimasti davvero soddisfatti dalla qualità di quelle patatine. Erano buonissime!
Pochi metri più avanti abbiamo poi visto il negozio di Van Wonderen Stroopwafels, molto conosciuto su Instagram perché prepara gli Stroopwafels (biscotti olandesi con miele) con varie decorazioni sopra. Noi ne abbiamo presi tre medi: con marshmallow, con smarties e con cubetti di caramello.


La sera abbiamo mangiato una pizza abbastanza buona da “La Zoccola del Pacioccone”, un piccolo ristorante italiano situato nel quartiere a luci rosse, e poi ci siamo fermati in uno dei più famosi coffee shop della città, The Bulldog The First. Qui abbiamo preso una piccola canna da dividere in due. Tenendo conto che era la nostra prima canna e che non fumiamo sigarette, è stata una prima esperienza abbastanza deludente: abbiamo trascorso mezzora a tossire e ad incazzarci perché non sentivamo alcun effetto xD. Sconfitti, siamo ritornati verso l’hotel con la speranza di aver maggior fortuna il giorno seguente.
Giorno 3: Artis Zoo, De Pijp, Canal Cruise e Heineken Experience, Seconda Canna
Ormai era il nostro terzo giorno ad Amsterdam, e la nostra intenzione era quella di svegliarci presto per andarci a fare le foto a Museumplein, ovvero la piazza con la famosa scritta “I Amsterdam”. Da qui poi saremmo andati a visitare il Van Gogh Museum. Beh, tutti i piani per quella giornata sono andati in frantumi xD.

L’Artis è un vero e proprio giardino biologico che ospita tantissimi animali e specie diverse; è possibile, infatti, trovare mammiferi, rettili, anfibi, volatili…insomma di tutto. A differenza di altri zoo visitati, abbiamo trovato molto curati tutti gli ambienti dello zoo, ma soprattutto gli animali ci sono sembrati in ottimo stato…cosa che purtroppo non è possibile constatare in tutti gli zoo. All’interno del parco è possibile trovare anche un Planetario, un Museo Geologico, una Biblioteca e un Giardino Botanico…insomma ci si può trascorrere una giornata intera senza annoiarsi.

Ovviamente abbiamo pranzato allo zoo, e una volta usciti dal parco nel primo pomeriggio ci siamo diretti verso il quartiere di De Pijp, uno dei quartieri più belli di Amsterdam grazie alla presenza di numerosi bar e ristoranti. E’ proprio qui che è possibile trovare l’Albert Cuyp Markt, il mercato più grande e famoso della città con oltre 200 banchi che vendono di tutto…verdure, pesce, formaggio, abbigliamento, oggetti di vario genere, fiori…insomma qualsiasi cosa.
Essendo quasi le 18.00, e avvicinandosi l’orario del tramonto, abbiamo deciso di fare la crociera tra i canali inclusa nella I Amsterdam City Card. Le crociere partono da tantissimi punti della città e fortunatamente uno era proprio nelle nostre vicinanze. Visitare la città a bordo di un battello è una delle attività più apprezzate, ed anche a noi è piaciuto tantissimo vedere Amsterdam da questa prospettiva…se poi tieni conto che il sole stava tramontando ed i colori arancioni riflessi sulle varie casette rendevano tutto più magico…è stata un’esperienza davvero bellissima.
La crociera è durata circa un’ora e ci ha riportato al punto in cui eravamo saliti. Scesi dal battello di fronte a noi c’era l’edificio della Heineken Experience, ex fabbrica della birra Heineken trasformata in seguito in un museo dedicato alla famosa birra olandese. Se sei amante della birra questo è il posto che fa per te!
Il prezzo del biglietto è di 18€ se preso online, 21€ se acquistato alla cassa (con la I Amsterdam City Card puoi avere il 25% di sconto). Una volta presentato il biglietto ci hanno dato due braccialetti per accedere al museo, anche se è sbagliato parlare di museo in quanto è una vera e propria esperienza (ricca di percorsi interattivi e divertenti), per questo si chiama “Heineken Experience”.

Il tour all’interno del museo si divide in varie fasi. La prima parte del percorso è dedicato alla storia dell’azienda e della famiglia fondatrice; alla fine di questa parte si osserva l’evoluzione della bottiglia e del marchio dell’Heineken, dalla prima birra fino a quella attuale.
Una volta conosciuta la storia si passa al metodo di produzione e preparazione della birra, andando ad osservare come si svolge il tutto dalla lavorazione degli ingredienti, al processo di fermentazione fino a giungere al prodotto finale. Durante questa fase si entra nella storica sala della fermentazione che, a mio parere, è la più bella: qui si trovano gli antichi fermentatori utilizzati per la produzione della birra. E’ proprio qui che ci hanno dato il primo assaggio di quella che diventerà poi, a processo ultimato, la famosa birra bionda conosciuta in tutto il mondo. Niente a che vedere con il prodotto finale…era disgustoso (non essendo fermentato)!


– Fine Prima Parte –

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Scritto da ALESSIA CILVANI
Su Instagram sono @wanderlustabout, classe ’94. Amante della fotografia, le mie più grandi passioni sono i viaggi, i libri e la pizza…non necessariamente in quest’ordine. Adoro la pianificazione di un viaggio quasi quanto il viaggio stesso.